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domenica 20 aprile 2025 ..:: Il GES » Storia ::..   Login

 Il gruppo si è costituito nel 1993: dopo diversi anni di escursioni a livello individuale o di pochi, siamo riusciti, incontrandoci fra amici e compaesani, ad organizzare le prime uscite in ambiente alpino, ad acquistare le prime indispensabili attrezzature, a mettere in comune esperienze e conoscenze. Nel Giugno di quell’anno, in Val di Cogne, è stata effettuata la prima uscita alpina e davanti al rifugio “Vittorio Sella” è stata scattata la prima storica fotografia a coloro che, quel giorno, hanno simbolicamente posato la prima pietra che ha formato il GES (in piedi da sinistra Michele Carretta, Giovanni Giovannelli, Rodolfo Ghiretti, Mauro Rodolfi, Renzo Re, Antonio Violi. Accosciati da sinistra Gianni Pinardi, Sergio Maschio e Giulio Gombi). Ora in tanti ci conoscono con questa sigla, ma in realtà nei primi anni non avevamo una vera e propria identità, non esisteva un nome da dare a questo gruppo, non esisteva un logo o un simbolo. Per questo dopo parecchi anni da quella prima uscita in Val d’Aosta, il 5 luglio del 2001, sul Gruppo del Civetta in riva al lago Coldai, nei pressi del rifugio “Tissi” qualcuno ha pensato: “dobbiamo dare un nome a questo gruppo, come possiamo chiamarci?!” Quel giorno è nata ufficialmente la sigla G.E.S. “Gruppo Escursionistico Salese” ed il “Pilàster Gròs” è divenuto il simbolo del gruppo. Col passar del tempo il gruppo è cresciuto non solo come numero di componenti, ma soprattutto come consapevolezza delle proprie possibilità ed anche dei propri limiti: l’esperienza ha insegnato, per esempio, che per preparare un trekking non è sufficiente l’entusiasmo o il possesso di una carta topografica, ma sono necessari la conoscenza dell’ambiente (come le condizioni del sentiero nel periodo e la situazione meteorologica…), il contatto con le realtà locali che andremo a conoscere ed il rispetto della loro cultura e delle loro tradizioni. Il Monte Roccabiasca è diventato, come il "Pilastèr Gròs", un simbolo del GES dopo che, nel Gennaio 2007, è venuta l'idea di realizzare un contenitore e relativo libro di vetta da posizionare su un monte dell'Appennino Parmense. La scelta è caduta sul Monte Roccabiasca, una vetta molto particolare, affascinante che, anche se poco conosciuto e poco frequentato, molto bello e panoramico nonchè interamente in territorio Parmense. Dal 6 Dicembre 2008 è attivo il sito internet ufficiale del GES con lo scopo di condividere con voi visitatori, anche tramite l’archivio fotografico, le emozioni vissute durante le nostre tante escursioni,e con la newsletter di aggiornarvi sulle tante novità e sul fitto calendario delle nostre attività future. Il 17 Novembre 2010 nasce lo statuto del GES, che diventa ufficialmente associazione no profit del Comune di Sala Baganza. Negli anni 2011 e 2012 il GES affronta le prime vette oltre i 4000 mt di quota, tra cui un tour di 5 giorni nel 2012, in Valle d'Aosta, che ci ha visti sulle vette del massiccio del Monte Rosa. Il 5 Ottobre 2012 viene costituito il Gruppo Escursionistico Salese Gruppo CAI che entra ufficialmente a far parte del Club Alpino Italiano come Gruppo territoriale della Sezione di Parma. Proseguendo nella crescita, come ogni associazione che si rispetti, il 2 Giugno 2014 viene inaugurata la sede di Via Garibaldi n°1 a Sala Baganza; da tanto tempo desiderata e necessaria per svolgere al meglio ogni attività del Gruppo. Composta da 2 locali posti al 2° piano proprio sopra al "pilaster gros" simbolo del Gruppo, e che si affacciano direttamente su Piazza Gramsci con bellissima vista sulla Rocca Sanvitale e il giardino dei melograni, contenenti l'eredità di centinaia di volumi del centro documentazione trekking che portano valore aggiunto alla nostra già completa attività.

 

Qualcuno scriveva del “Pilàster Gròs”: “quella entità architettonica che si staglia tozza e sorniona là dove la piazza di Sala Baganza, ora intitolata ad Antonio Gramsci, fa angolo con l’avvio di Via Garibaldi; essa regge due voltoni ad arco perfetto: uno ad est, che invita sotto gli unici secolari portici salesi e l’altro a nord-ovest, il primo degli altri nove che disegnano tutto il porticato”. Al di la di questa poetica descrizione e delle varie interpretazione nel passaggio dal dialetto parlato al dialetto scritto, non c’è dizionario o enciclopedia che descriva il significato di “Pilàster Gròs”; è semplicemente un pilastro a due facciate esterne, e basta guardarlo per convincersi che è un… Pilastro Grosso, e, essendo unico, è diventato nella parlata salese, per eccellenza, “al Pilàster Gròs”. E proprio i suoi due spaziosi lati esterni sono da sempre, ma soprattutto da quando la pubblicità è diventata policroma ed onnipresente, la bacheca ideale di tutti gli annunci; è lui quindi che ha contato sulla propria pelle i momenti lieti e tristi della cronaca salese, e per questo si è involontariamente offerto a diventare uno dei simboli del paese, nonché a fare da testata e immagine simbolo al “numero unico di vita paesana”, che ha visto la luce della carta stampata per la prima volta nel marzo 1958 al prezzo di 100 lire in 12 pagine. Dal 1958 al 1979, anno in cui esce l’ultimo dei nove numeri stampati, poi… se ne perdono le tracce. O meglio, le tracce ore rimangono nella raccolta completa che il compianto Renzo Re ha pazientemente approntato per l’Ufficio turistico di Sala Baganza e dalla quale auspicava si facesse un’antologia delle cose migliori sparse nei nove numeri usciti.

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